Pagina (56/135)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Lascio che non senza caggione li necromantici sperano effettuar molte cose per le ossa de’ morti; e credeno che quelle ritegnano, se non quel medesmo, un tale però e quale atto di vita, che gli viene a proposito a effetti estraordinarii. Altre occasioni mi faranno piú a lungo discorrere circa la mente, il spirto, l’anima, la vita che penetra tutto, è in tutto e move tutta la materia; empie il gremio di quella, e la sopravanza piú tosto che da quella è sopravanzata, atteso che la sustanza spirituale dalla materiale non può essere superata, ma piú tosto la viene a contenere[.]Dicsono Arelio. Questo mi par conforme non solo al senso di Pitagora, la cui sentenza recita il Poeta, quando dice[:]
     
      Principio caelum ac terras camposque liquentes,
      Lucentemque globum lunae Titaniaque astraSpiritus intus alit, totamque infusa per artus
      Mens agitat molem, totoque se corpore miscet;
     
      ma ancora al senso del teologo, che dice: ["] Il spirito colma ed empie la terra, e quello che contiene il tutto["]. Et un altro, parlando forse del commercio della forma con la materia e la potenza, dice che è sopravanzata da l’atto e da la forma.
      Teofilo. Se dunque il spirto, la anima, la vita si ritrova in tutte le cose e, secondo certi gradi, empie tutta la materia; viene certamente ad essere il vero atto e la vera forma de tutte le cose. L’anima, dunque, del mondo è il principio formale constitutivo de l’universo e di ciò che in quello si contiene. Dico che, se la vita si trova in tutte le cose, l’anima viene ad esser forma di tutte le cose: quella per tutto è presidente alla materia e signoreggia nelli composti, effettua la composizione e consistenzia de le parti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

De la causa principio et uno
di Giordano Bruno
pagine 135

   





Arelio Pitagora Poeta Titaniaque