Gervasio. Che avete a far col mappamondo?
Polihimnio. Contemplo le parti de la terra, climi, provinze e regioni; de quali tutte ho trascorse con l’ideal raggione, molte cogli passi ancora.
Gervasio. Vorei che discorressi alquanto dentro di te medesmo; perché questo mi par che piú te importi, e di questo credo che manco ti curi.
Polihimnio. Absit verbo invidia; perché con questo molto piú efficacemente vengo a conoscere me medesmo.
Gervasio. E come mel persuaderai?
Polihimnio. Per quel che dalla contemplazione del megacosmo facilmente, necessaria deductione facta a simili, si può pervenire alla cognizione del microcosmo, di cui le particole alle parti di quello corrispondeno.
Gervasio. Sí che trovaremo dentro voi la Luna, il Mercurio e altri astri? la Francia, la Spagna, l’Italia, l’Inghilterra, il Calicutto e altri paesi?
Polihimnio. Quidni? per quamdam analogiam.
Gervasio. Per quamdam analogiam io credo che siate un gran monarca; ma, se fuste una donna, vi dimandarei se vi è per alloggiare un putello, o di porvi in conserva una di quelle piante che disse Diogene.
Polihimnio. Ah, ah, quodanmodo facete. Ma questa petizione non quadra ad un savio ed erudito.
Gervasio. S’io fusse erudito, e mi istimasse savio, non verrei qua ad imparar insieme con voi.
Polihimnio. Voi sí, ma io non vegno per imparare, perché nunc meum est docere; mea quoque interest eos qui docere volunt iudicare; però vegno per altro fine che per quel che dovete voi venire, a cui conviene l’essere tirone, isagogico e discepolo.
| |
Luna Mercurio Francia Spagna Italia Inghilterra Calicutto Diogene
|