Voi dico per esser extra ogni profession di galantuomini e pelegrini ingegni, meglio le possete giudicare.
Polihimnio. Io non saprei cossí di repente rispondere a questo impudentissimo. Vox faucibus haesit.
Gervasio. Però i pari vostri sono sí presuntuosi, come non son gli altri che vi hanno il piè dentro; e pertanto io vi assicuro, che degnamente vi usurpate l’ufficio di approvar questo, riprovar quello, glosar quell’altro, far qua una concordia e collazione, là una appendice.
Polihimnio. Questo ignorantissimo, da quel che io son perito nelle buone lettere umane, vuol inferir che sono ignorante in filosofia.
Gervasio. Dottissimo, messer Polihimnio; io vo’ dire che, se voi aveste tutte le lingue, che son (come dicono i nostri predicatori) settantadue –
Polihimnio. - Cum dimidia.
Gervasio. - per questo non solamente non siegue che siate atto a far giudizio di filosofi, ma oltre non potreste togliere di essere il piú gran goffo animale che viva in viso umano: e anco non è che impedisca che uno ch’abbia a pena una de le lingue, ancor bastarda, sia il piú sapiente e dotto di tutto il mondo. Or considerate quel profitto ch’han fatto doi cotali, de’ quali è un francese arcipedante, c’ha fatte le Scole sopra le arte liberali e l’Animadversioni contra Aristotele; e un altro sterco di pedanti, italiano, che ha imbrattati tanti quinterni con le sue Discussioni peripatetiche. Facilmente ognun vede ch’il primo molto eloquentemente mostra esser poco savio; il secondo, semplicemente parlando, mostra aver molto del bestiale e asino.
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