Questa materia naturale non è cossí sensibile come la materia artificiale, perché la materia della natura non ha forma alcuna assolutamente; ma la materia dell’arte è una cosa formata già della natura, poscia che l’arte non può oprare se non nella superficie delle cose formate da la natura come legno, ferro, pietra, lana e cose simili; ma la natura opra dal centro, per dir cossí, del suo soggetto o materia, che è al tutto informe. Però molti sono i soggetti de le arti, ed uno è il soggetto della natura; perché quelli, per essere diversamente formati dalla natura, sono differenti e varii; questo, per non essere alcunamente formato, è al tutto indifferente, atteso che ogni differenza e diversità procede da la forma.
Gervasio. Tanto che le cose formate della natura sono materia de l’arte, e una cosa informe sola è materia della natura?
Teofilo. Cossí è.
Gervasio. È possibile che sí come vedemo e conoscemo chiaramente gli soggetti de le arti, possiamo similmente conoscere il soggetto de la natura?
Teofilo. Assai bene, ma con diversi principii di cognizione; perché sí come non col medesmo senso conoscemo gli colori e gli suoni, cossí non con il medesmo occhio veggiamo il soggetto de le arti e il soggetto della natura.
Gervasio. Volete dire, che noi con gli occhi sensitivi veggiamo quello, e con l’occhio della raggione questo.
Teofilo. Bene.
Gervasio. Or piacciavi formar questa raggione.
Teofilo. Volentieri. Quella relazione e riguardo che ha la forma de l’arte alla sua materia, medesma (secondo la debita proporzione) ha la forma della natura alla sua materia.
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