Se diranno che è un principio di vita, senso, vegetazione e intelletto, considerate che, benché quel principio sia qualche sustanzia fundamentalmente considerato, come noi lo consideriamo, tuttavolta costui non lo pone avanti se non come accidente; perché esser principio di questo o di quello non dice raggione sustanziale e assoluta, ma una raggione accidentale e respettiva a quello che è principiato; come non dice il mio essere e sustanza quello che proferisce lo che io fo o posso fare; ma sí bene quel che dice lo che io sono, come io e absolutamente considerato. Vedete dunque come trattano questa forma sustanziale che è l’anima; la quale, se pur per sorte è stata conosciuta da essi per sustanza, giamai però l’hanno nominata né considerata come sustanza. Questa confusione molto piú evidentemente la possete vedere, se dimandate a costoro la forma sustanziale d’una cosa inanimata in che consista, come la forma sustanziale del legno. Fingeranno que’ che son piú sottili: nella ligneità. Or togliete via quella materia, la quale è comune al ferro, al legno e la pietra, e dite: - Quale resta forma sustanziale del ferro? Giamai ve diranno altro che accidenti. E questi sono tra’ principii d’individuazione e danno la particularità, perché la materia non è contraibile alla particularità se non per qualche forma; e questa forma, per esser principio constitutivo d’una sustanza, vogliono che sia sustanziale, ma poi non la potranno mostrare fisicamente se non accidentale. E al fine, quando aranno fatto tutto, per quel che possono, hanno una forma sustanziale, sí, ma non naturale, ma logica; e cossí, al fine, quale logica intenzione viene ad esser posta principio di cose naturali.
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