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      Onde verrà esser tutto e sempre in tutto il circolo ed in qualsivoglia parte di quello; e per consequenza ogni punto individuo dell’eclittica contiene tutto il diametro del sole. E cossí viene uno individuo a contener il dividuo; il che non accade per la possibilità naturale, ma sopranaturale; voglio dire quando si supponesse che il sole fosse quello che è in atto tutto quel che può essere. La potestà sí assoluta non è solamente quel che può essere il sole, ma quel che è ogni cosa e quel che può essere ogni cosa: potenza di tutte le potenze, atto di tutti gli atti, vita di tutte le vite, anima di tutte le anime, essere de tutto l’essere; onde altamente è detto dal Revelatore: "Quel che è, me invia; Colui che è, dice cossí". Però quel che altrove è contrario ed opposito, in lui è uno e medesimo, ed ogni cosa in lui è medesima cossí discorri per le differenze di tempi e durazioni, come per le differenze di attualità e possibilità. Però lui non è cosa antica e non è cosa nuova; per il che ben disse il Revelatore: "primo e novissimo".
      Dicsono Arelio. Questo atto absolutissimo, che è medesimo che l’absolutissima potenza, non può esser compreso da l’intelletto, se non per modo di negazione: non può, dico, esser capito, né in quanto può esser tutto, né in quanto è tutto. Perché l’intelletto, quando vuole intendere, gli fia mestiero di formar la specie intelligibile, di assomigliarsi, di conmesurarsi ed ugualarsi a quella: ma questo è impossibile, perché l’intelletto mai è tanto che non possa essere maggiore; e quello per essere inmenso da tutti lati e modi non può esser piú grande.


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De la causa principio et uno
di Giordano Bruno
pagine 135

   





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