Aprite, aprite gli occhi, ecc. - Oh, veggio quel colosso di poltronaria, Gervasio, il quale interrompe della mia nervosa orazione il filo. Dubito che son stato da lui udito; ma che importa?
Gervasio. Salve, magister doctorum optime!
Polihimnio. Se non (tuo more) mi vuoi deludere tu quoque, salve!
Gervasio. Vorrei saper che è quello che andavi solo ruminando?
Polihimnio. Studiando nel mio museolo, in eum, qui apud Aristotelem est, locum incidi, del primo della Fisica in calce, dove, volendo elucidare che cosa fosse la prima materia, prende per specchio il sesso femminile; sesso, dico, ritroso, fragile, inconstante, molle, pusillo, infame, ignobile, vile, abietto, negletto, indegno, reprobo, sinistro, vituperoso, frigido, deforme, vacuo, vano, indiscreto, insano, perfido, neghittoso, putido, sozzo, ingrato, trunco, mutilo, imperfetto, incoato, insufficiente, preciso, amputato, attenuato, rugine, eruca, zizania, peste, morbo, morte,
Messo tra noi da la natura a Dio
Per una soma e per un greve fio.
Gervasio. Io so che voi dite questo piú per esercitarvi ne l’arte oratoria e dimostrar quanto siate copioso ed eloquente, che abbiate tal sentimento che dimostrate per le paroli. Perché è cosa ordinaria a voi, signori umanisti, che vi chiamate professori de le buone lettere, quando vi ritrovate pieni di que’ concetti che non possete ritenere, non andate a scaricarli altrove che sopra le povere donne; come quando qualch’altra còlera vi preme, venete ad isfogarla sopra il primo delinquente di vostri scolari.
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Gervasio Aristotelem Fisica Dio
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