Conviene a quello che è tutto, che escluda ogni essere particolare.
Dicsono Arelio. Vuoi dunque che la materia sia atto? Vuoi ancora che la materia nelle cose incorporee coincida con l’atto?
Teofilo. Come il posser essere coincide con l’essere.
Dicsono Arelio. Non differisce dunque da la forma?
Teofilo. Niente nell’absoluta potenza ed atto absoluto. Il quale però è nell’estremo della purità, simplicità, indivisibilità e unità, perché è assolutamente tutto: che se avesse certe dimensioni, certo essere, certa figura, certa proprietà, certa differenza, non sarebbe absoluto, non sarebbe tutto.
Dicsono Arelio. Ogni cosa dunque, che comprenda qualsivoglia geno, è individua?
Teofilo. Cossí è; perché la forma, che comprende tutte le qualità, non è alcuna di quelle; lo che ha tutte le figure, non ha alcuna di quelle; lo che ha tutto lo essere sensibile, però non si sente. Piú altamente individuo è quello che ha tutto l’essere naturale, piú altamente lo che ha tutto lo essere intellettuale, altissimamente quello che ha tutto lo essere che può essere.
Dicsono Arelio. In similitudine di questa scala de lo essere volete che sia la scala del posser essere? e volete che, come ascende la raggione formale, cosí ascenda la raggione materiale?
Teofilo. È vero.
Dicsono Arelio. Profonda e altamente prendete questa definizione di materia e potenza.
Teofilo. Vero.
Dicsono Arelio. Ma questa verità non potrà esser capita da tutti, perché è pur arduo a capire il modo con cui s’abbiano tutte le specie di dimensioni e nulla di quelle, aver tutto l’esser formale e non aver nessuno essere forma.
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