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      Il minimo caldo e il minimo freddo non son tutto uno? Dal termine del massimo calore non si prende il principio del moto verso il freddo? Quindi è aperto che non solo ocorreno talvolta i dui massimi nella resistenza e li dui minimi nella concordanza, ma etiam il massimo e il minimo per la vicissitudine di trasmutazione; onde non senza caggione nell’ottima disposizione sogliono temere i medici; nel supremo grado della felicità son piú timidi gli providi. Chi non vede uno essere il principio della corrozione e generazione? L’ultimo del corrotto non è principio del generato? Non diciamo insieme: tolto quello, posto questo? era quello, è questo? Certo (se ben misuramo) veggiamo che la corrozione non è altro che una generazione, e la generazione non è altro che una corrozione; l’amore è un odio, l’odio è un amore, al fine. L’odio del contrario è amore del conveniente; l’amor di questo è l’odio di quello. In sustanza dunque e radice, è una medesima cosa amore e odio, amicizia e lite. Da onde piú comodamente cerca l’antidoto il medico, che dal veleno? Chi porge meglior teriaca, che la vipera? Ne’ massimi veneni ottime medicine. Una potenza non è di dui contrarii oggetti? Or onde credi che ciò sia, se non da quel, che cossí uno è il principio de l’essere come uno è il principio di concepere l’uno e l’altro oggetto; e che cossí li contrarii son circa un soggetto come sono appresi da uno e medesimo senso? Lascio che l’orbicolare posa nel piano, il concavo s’acqueta e risiede nel convesso, l’iracondo vive gionto al paziente, al superbissimo massimamente piace l’umile, a l’avaro il liberale.


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De la causa principio et uno
di Giordano Bruno
pagine 135