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      Tanto, che il primo principio non è quello che muove; ma, quieto ed immobile, dà il posser muoversi a infiniti ed innumerabili mondi, grandi e piccoli animali posti nell'amplissima reggione de l'universo, de quali ciascuno, secondo la condizione della propria virtú, ha la raggione di mobilità, motività ed altri accidenti.
      Elpino. Voi siete fortificato molto, ma non già per questo gittate la machina delle contrarie opinioni. Le quali tutte hanno per famoso e come presupposto, che l'Optimo Massimo muove il tutto. Tu dici che dona il muoversi al tutto che si muove; e però il moto accade secondo la virtú del prossimo motore. Certo, mi pare piú tosto raggionevole di vantaggio che meno conveniente questo tuo dire che il comune determinare; tutta volta, - per quel che solete dire circa l'anima del mondo e circa l'essenza divina, che è tutta in tutto, empie tutto ed è piú intrinseca alle cose che la essenzia propria de quelle, perché è la essenzia de le essenzie, vita de le vite, anima de le anime, - però non meno mi par che possiamo dire lui movere il tutto, che dare al tutto il muoversi. Onde il dubio già fatto par che anco stia su li suoi piedi.
      Filoteo. Ed in questo facilmente posso satisfarvi. Dico, dunque, che nelle cose è da contemplare, se cossí volete doi principii attivi di moto: l'uno finito secondo la raggione del finito soggetto, e questo muove in tempo; l'altro infinito secondo la raggione dell'anima del mondo, overo della divinità, che è come anima de l'anima, la quale è tutta in tutto e fa esser l'anima tutta in tutto; e questo muove in istante.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166

   





Optimo Massimo