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      Ivi innumerabili stelle, astri, globi, soli e terre sensibilmente si veggono, ed infiniti raggionevolmente si argumentano. L'universo immenso ed infinito č il composto che resulta da tal spacio e tanti compresi corpi.
      Elpino. Tanto che non son sfere di superficie concava e convessa, non sono gli orbi deferenti; ma tutto č un campo, tutto č un ricetto generale.
      Filoteo. Cossí č.
      Elpino. Quello dunque che ha fatto imaginar diversi cieli, son stati gli diversi moti astrali, con questo, che si vedeva un cielo colmo di stelle svoltarsi circa la terra, senza che di que' lumi in modo alcuno si vedesse l'uno allontanarsi da l'altro, ma, serbando sempre la medesima distanza e relazione, insieme con certo ordine, si versavano circa la terra non altrimente che una ruota, in cui sono inchiodati specchi innumerabili, si rivolge circa il proprio asse. Lā onde č stimato evidentissimo, come al senso de gli occhi, che a que' luminosi corpi non si conviene moto proprio, come essi discorrer possano, qual ucelli per l'aria; ma per la revoluzion de gli orbi, ne' quali sono affissi, fatta dal divino polso di qualche intelligenza.
      Filoteo. Cosí comunmente si crede; ma questa imaginazione - compreso che sarā il moto di questo astro mondano in cui siamo, che, senza essere affisso ad orbe alcuno, per il generale e spacioso campo essagitato dall'intrinseco principio, propria anima e natura, discorre circa il sole e si versa circa il proprio centro - averrā che sia tolta: e s'aprirā la porta de l'intelligenza de gli principii veri di cose naturali ed a gran passi potremo discorrere per il camino della veritā. La quale, ascosa sotto il velame di tante sordide e bestiale imaginazioni, sino al presente č stata occolta per l'ingiuria del tempo e vicissitudine de le cose dopo che al giorno de gli antichi sapienti succese la caliginosa notte di temerari sofisti.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166