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      Se, dunque, altrimente la terra ed altri monti sono animali che questi comunmente stimati, son certo animali con maggior e piú eccellente raggione. Però, come Aristotele o altro potrà provare l'aria essere piú circa la terra che entro la terra, se di questa non è parte alcuna nella quale quello non abbia luogo e penetrazione, secondo il modo che forse volser dir gli antichi il vacuo per tutto comprendere di fuora e penetrare entro il pieno? Ove possete voi imaginare la terra aver spessitudine, densità e consistenza senza l'acqua ch'accopie ed unisca le parti? Come possete intendere verso il mezzo la terra esser piú grave, senza che crediate, che ivi le sue parti non son piú spesse e dense, la cui spessitudine è impossibile senza l'acqua che sola è potente ad agglutinare parte a parte? Chi non vede che da per tutto della terra escono isole e monti sopra l'acqua; e non solo sopra l'acqua, ma oltre sopra l'aria vaporoso e tempestoso, rinchiuso tra gli alti monti, e computato tra' membri de la terra, a far un corpo perfettamente sferico; onde è aperto che l'acqui non meno son dentro le viscere di quella che gli umori e sangue entro le nostre? Chi non sa, che nelle profonde caverne e concavitadi de la terra son le congregazioni principali de l'acqua? E se dici che la è tumida sopra i lidi, rispondo, che questi non son le parti superiori de la terra, perché tutto ch'è intra gli altissimi monti, s'intende nella sua concavità. Oltre, che il simile si vede nelle goccie impolverate, pendenti e consistenti sopra il piano: perché l'intima anima, che comprende ed è in tutte le cose, per la prima fa questa operazione: che, secondo la capacità del suggetto, unisce quanto può le parti.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166

   





Aristotele