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      Filoteo. Di grazia, non vi fermiate su questi propositi disutili e vani.
      Fracastorio. Cossí farremo. Che dite dunque, o Burchio, a questo ch'avete udito?
      Burchio. Dico che, sia che si vuole, all'ultimo bisogna veder quello ch'è in mezzo di questa mole, di questo tuo astro, di questo tuo animale. Perché, se vi è la terra pura, il modo con cui costoro hanno ordinati gli elementi, non è vano.
      Fracastorio. Ho detto e dimostrato, che piú raggionevolmente vi è l'aria o l'acqua, che l'arida: la qual pure non vi sarà senza esser composta con piú parti d'acqua, che al fine vegnano ad essergli fondamento; perché veggiamo piú potentemente le particelle de l'acqua penetrar la terra, che le particole di questa penetrar quella. E piú, dunque, verisimile, anzi necessario, che nelle viscere della terra sia l'acqua, che nelle viscere de l'acqua sia la terra.
      Burchio. Che dici de l'acqua che sopranata e discorre sopra la terra?
      Fracastorio. Non è chi non possa vedere che questo è per beneficio ed opra dell'acqua medesima: la quale, avendo inspessata e fissata la terra, constipando le parti di quella, fa che l'acqua oltre non vegna assorbita; la quale altrimente penetrarebe sin al profondo de l'arida sustanza, come veggiamo per isperienza universale. Bisogna, dunque, che in mezzo de la terra sia l'acqua, a fin che quel mezzo abbia fermezza, la qual non deve rapportarsi alla terra prima, ma a l'acqua: perché questa fa unite e congionte le parti di quella, e per consequenza questa piú tosto opra la densità nella terra, che per il contrario la terra sia caggione della coerenza delle parti de l'acqua e faccia dense quelle.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166

   





Burchio