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      Tanto che, secondo piú raggioni e diverse, conviene a diversi primieramente il mezzo; secondo la verità e natura, l'uno elemento non è senza altro e non è membro de la terra, dico di questo grande animale, ove non sieno tutti quattro o almeno tre di essi.
      Burchio. Or venite presto alla conclusione.
      Fracastorio. Quello che voglio conchiudere è questo: che il famoso e volgare ordine de gli elementi e corpi mondani è un sogno ed una vanissima fantasia, perché né per natura si verifica, né per raggione si prova ed argumenta, né per convenienza deve, né per potenza puote esser di tal maniera. Resta, dunque, da sapere ch'è un infinito campo e spacio continente, il qual comprende e penetra il tutto. In quello sono infiniti corpi simili a questo, de quali l'uno non è piú in mezzo de l'universo che l'altro, perché questo è infinito, e però senza centro e senza margine; benché queste cose convegnano a ciascuno di questi mondi, che sono in esso con quel modo ch'altre volte ho detto, e particolarmente quando abbiamo dimostrato essere certi, determinati e definiti mezzi, quai sono i soli, i fuochi, circa gli quali discorreno tutti gli pianeti, le terre, le acqui, qualmente veggiamo circa questo a noi vicino marciar questi sette erranti; e come quando abbiamo parimente dimostrato che ciascuno di questi astri o questi mondi, voltandosi circa il proprio centro, caggiona apparenza di un solido e continuo mondo che rapisce tanti quanti si veggono ed essere possono astri, e verse circa lui, come centro dell'universo.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166