Pagina (106/166)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Adde gli frangipetri, sassifragi, gli cornupeti e calcipotenti, Adde gli profundivedi, palladii, olimpici, firmamentici, celesti empirici, altitonanti.
      Burchio. Le deveremo tutti a vostra instanza mandarle in un cesso? Certo, sarà ben governato il mondo, se saranno tolte via e dispreggiate le speculazioni di tanti e sí degni filosofi!
      Fracastorio. Non è cosa giusta che togliamo a gli asini le sue lattuche, e voler che il gusto di questi sia simile al nostro. La varietà d'ingegni ed intelletti non è minor che di spirti e stomachi.
      Burchio. Volete che Platone sia uno ignorante, Aristotele sia un asino, e quei che l'hanno seguitati, sieno insensati, stupidi e fanatici?
      Fracastorio. Figlol mio, non dico, che questi sieno gli pulledri e quelli gli asini, questi le monine e quelli i scimioni, come voi volete ch'io dica; ma, come vi dissi da principio, le stimo eroi de la terra; ma che non voglio credergli senza causa, né admettergli quelle proposizioni, de le quali le contradittorie, come possete aver compreso, se non siete a fatto cieco e sordo, sono tanto espressamente vere.
      Burchio. Or chi ne sarà giudice?
      Fracastorio. Ogni regolato senso e svegliato giudizio, ogni persona discreta e men pertinace, quando si conoscerà convitto ed impotente a defendere le raggioni di quelli e resistere a le nostre.
      Burchio. Quando io non le saprò defendere, sarà per difetto della mia insufficienza, non della lor dottrina; quando voi, impugnandole, saprete conchiudere, non sarà per la verità della dottrina, ma per le vostre sofistiche importunitadi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166

   





Adde Platone Aristotele