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      Elpino. È stato lui alcunamente presago di questa risposta; e però da tutto il suo vano sforzo caccia questo, che vuol provare la differenza numerale non esser causa della diversità de luoghi.
      Filoteo. Generalmente veggiamo tutto il contrario. Pur dite, come il prova?
      Elpino. Dice che, se la diversità numerale di corpi dovesse esser caggione della diversità di luoghi, bisognarebbe che delle parti di questa terra diverse in numero e gravità ciascuna nel medesimo mondo avesse il proprio mezzo. Il che è impossibile ed inconveniente, atteso che secondo il numero de gl'individui de parti de la terra sarrebe il numero de mezzi.
      Filoteo. Or considerate, che mendica persuasione è questa. Considerate, se per tanto vi potrete mover punto dalla opinion contraria, o piú tosto confirmarvi in quella. Chi dubita che non sia inconveniente dire uno essere il mezzo di tutta la mole, e del corpo ed animale intiero, a cui e verso cui si referiscono, accoglieno, e per cui si uniscano ed hanno base tutte le parti; e posserno essere positivamente innumerabili mezzi, secondo che della innumerabile moltitudine de le parti, in ciascuna possiamo cercare o prendere o supponere il mezzo? Nell'uomo uno è semplicemente il mezzo, che si dice il core; e poi molti sono altri mezzi, secondo la moltitudine de le parti, de quali il core ha il suo mezzo, il pulmone il suo, l'epate il suo, il capo, il braccio, la mano, il piede, questo osso, questa vena, questo articolo e queste particelle che constituiscono cotai membri ed hanno particular e determinato sito, tanto nel primo e generale, ch'è tutto individuo, quanto nel prossimo e particular, ch'è tutto questo o quell'altro membro de l'individuo.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166