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      Elpino. Voi dite bene; e con questo, senza che séguite inconveniente alcuno contra di noi, né cosa che sia in favor di quelle che lui vuol provare, è apportato quel "segno", che lui soggionge a mostrar, "che il moto non sia in infinito, perché la terra ed il fuoco quanto piú s'accostano alla sua sfera, tanto piú velocemente si muoveno; e però, se il moto fusse in infinito, la velocità, levità e gravità verrebe ad essere in infinito".
      Filoteo. Buon pro gli faccia.
      Fracastorio. Sí. Ma questo mi par il gioco de le bagattelle; perché, se gli atomi hanno moto infinito per la succession locale che a tempi a tempi fanno, or avendo efflusso da questo, or influsso in quello, or giungendosi a questa, or a quella composizione, or concorrendo in questa, or in quella figurazione per il spacio inmenso dell'universo; verranno per certo ad avere infinito moto locale, discorrere per infinito spacio e concorrere ad infinite alternazioni. Per questo non séguita ch'abbiano infinita gravità, levità o velocità.
      Filoteo. Lasciamo da parte il moto delle prime parti ed elementi, e consideriamo solamente de le parti prossime e determinate a certa specie di ente, cioè di sustanza: come de le parti de la terra, che son pur terra. Di queste veramente si dice, che in quei mondi che sono, ed in quelle regioni dove versano, in quella forma che ottegnono, non si muoveno se non da certo a certo termine. E da questo non piú séguita questa conclusione: dunque l'universo è finito ed il mondo è uno, - che quest'altra: dunque le scimie nascono senza coda, dunque i gufi veggono la notte senza occhiali, dunque i pipistrelli fanno lana.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166