Elpino. Da tutti sí, ma tali e quali; da pochi sí, ma ottimi ed eroi. Aversario de dottrine comuni, non per esser dottrine o per esser comuni, ma perché false. Dall'academie odiato, perché, dov'è dissimilitudine, non è amore; travagliato, perché la moltitudine è contraria a chi si fa fuor di quella; e chi si pone in alto, si fa versaglio a molti. E per descrivervi l'animo suo, quanto al fatto del trattar cose speculative, vi dico che non è tanto curioso d'insegnare, quanto d'intendere; e che lui udirà meglior nova e prenderà maggior piacere, quando sentirà che vogliate insegnarlo (pur ch'abbia speranza de l'effetto), che se gli diceste che volete essere insegnato da lui; perché il suo desio consiste piú in imparare che in insegnare, e si stima piú atto a quello ch'a questo. Ma, eccolo a punto insieme con Fracastorio.
Albertino. Siate il molto ben venuto, Filoteo.
Filoteo. E voi il ben trovato.
Albertino.
S'a la foresta fieno e paglia ruminoCol bue, monton, becco, asino e cavallo,
Or, per far meglior vita, senza fallo,
Qua me ne vegno a farmi catecumino.
Fracastorio. Siate il ben venuto.
Albertino. Tanto sin al presente ho fatta stima de le vostre posizioni, che le ho credute indegne di essere udite, non che di risposta.
Filoteo. Similmente giudicavo ne' miei primi anni, quando ero occupato in Aristotele, sino a certo termine. Ora, dopo ch'ho piú visto e considerato e con piú maturo discorso debbo posser far giudizio de le cose, potrà essere ch'io abbia desimparato e perso il cervello.
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Fracastorio Filoteo Aristotele
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