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      Albertino. Promettete, ed in gran parte ponete in effetto, gran cose.
      Filoteo. Per non recitar due volte il medesimo, commetto ad Elpino, che vi dica il restante.
      Albertino. Mi par intender tutto, perché un dubio eccita l'altro, una verità dimostra l'altra: ed io comincio ad intendere piú che non posso esplicare; e sin ora molte cose avevo per certe, che comincio a tenerle per dubie. Onde mi sento a poco a poco facile a potervi consentire.
      Filoteo. Quando m'arrete pienamente inteso, pienamente mi consentirete. Ma, per ora, ritenete questo; o almeno non siate risoluto, come vi mostravate, nel contrario parere, come eravate prima che vi si ponesse in controversia. Perché a poco a poco e per diverse occasioni verremo ad esplicar pienamente tutto che può fare al proposito; il qual depende da piú principii e cause, perché, come un errore s'aggionge a l'altro, cossí a una discoperta verità succede l'altra.
      Circa il quarto argumento, diceamo che, quantunque sieno tanti mezzi, quanti sono individui, di globi, di sfere, di mondi, non per questo séguita che le parti di ciascuno si referiscano ad altro mezzo che al proprio, né s'allontanino verso altra circonferenza che della propria regione. Cossí le parti di questa terra non remirano altro centro né vanno ad unirsi ad altro globo che questo, come li umori e parti de gli animali hanno flusso e reflusso nel proprio supposito, e non hanno appartenenza ad altro distinto di numero.
      Quanto a quello che apportate per inconveniente, cioè che il mezzo che conviene in specie con l'altro mezzo, verrà ad essere piú distante da quello che il mezzo e la circonferenza, che sono contrarii naturalmente, e però sono e denno essere massime discosti; vi rispondo, prima, che li contrarii non denno essere massime discosti, ma tanto che l'uno possa aver azione nell'altro e possa esser paziente dall'altro: come veggiamo esser disposto il sole a noi prossimo in rispetto de le sue terre che son circa quello; atteso che l'ordine della natura apporta questo, che l'uno contrario sussista, viva e si nutrisca per l'altro, mentre l'uno viene affetto, alterato, vinto e si converte nell'altro.


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De l'infinito universo e mondi
di Giordano Bruno
pagine 166

   





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