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      Per 10 chili di bambagia a 3 lire il chiloL.
      30,00
      Per consumo di mezzi di lavoroL.
      4,00
     
      Ma circa il terzo elemento, entrato nella formazione della sua merce, egli non ha segnato il salario pagato all'operaio. Egli conosce molto bene che passa una grande differenza tra il prezzo del lavoro ed il prodotto della forza lavoro. Il salario di una giornata rappresenta quanto ci vuole per mantenere l'operaio per 24 ore, ma non rappresenta affatto ciò che l'operaio produce in una giornata di lavoro. Il nostro uomo del denaro sa benissimo che le 3 lire di salario da lui pagate rappresentano il mantenimento per 24 ore del suo operaio, ma non ciò che questi ha prodotto nelle 12 ore che ha lavorato nel suo opificio. Egli sa tutto questo, precisamente come l'agricoltore sa la differenza che passa fra ciò che il mantenimento di una vacca gli costa per stalla, nutrimento, eccetera, e ciò che essa gli rende in latte, cacio, burro, eccetera. La forza lavoro ha la qualità singolare di rendere più di quanto costa ed è per questo, appunto, che l'uomo del denaro è andato a comprarla sul mercato. Né in ciò l'operaio ha niente da ridire. Egli ha ritirato il giusto prezzo della sua merce; la legge degli scambi è stata perfettamente osservata; ed egli non ha il diritto di ingerirsi dell'uso che il compratore ne farà, come non ne ha il droghiere d'ingerirsi dell'uso che il suo avventore farà dello zucchero e del pepe comprato nella sua bottega.
      Noi abbiamo supposto di sopra che, in 6 ore di lavoro, si producono 15 grammi d'argento, equivalenti a 3 lire.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112