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      Il loro guadagno straordinario, però, quello che rappresenta la differenza fra il valore della merce ed il prezzo al quale si vende, dura poco, perché presto il nuovo od il perfezionato sistema di produzione viene adottato da tutti per necessità. Allora si ha per risultato che il valore della merce diminuisce della metà. Prima ogni articolo valeva L. 1,25; oggi invece vale centesimi 62 e mezzo. Il capitalista però viene sempre ad ottenere lo stesso profitto, avendo raddoppiata la produzione. Prima 3 lire di plusvalore sopra 6 articoli ed oggi 3 lire di plusvalore sopra 12 articoli; ma siccome i 12 articoli sono prodotti nello stesso tempo che erano prodotti i 6 articoli, cioè in 12 ore di lavoro, si ha, come ultimo risultato sempre 3 lire di plusvalore su di una giornata di 12 ore, ma il doppio di produzione.
      Quando questo aumento di produzione riguarda le merci necessarie al lavoratore, porta per conseguenza il ribasso del prezzo della forza lavoro, e quindi la diminuzione del lavoro necessario e l'aumento del sopralavoro, che costituisce il plusvalore relativo.
      CAPITOLO V
     
      Cooperazione
     
      È da un pezzetto che non ci siamo più occupati dei fatti del nostro capitalista, il quale ha dovuto certamente prosperare in questo frattempo. Rechiamoci al suo opificio, dove forse avremo il piacere di rivedere il nostro amico, il filatore. Eccoci giunti. Entriamo.
      Oh, sorpresa! Non più un operaio, ma una grande quantità d'operai si trovano ora al lavoro: tutti in silenzio ed ordinati come se fossero tanti soldati.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112