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      Il capitale, impossessatosi della macchina, leva tosto il grido: 'Lavoro di donne, lavoro di fanciulli!' Questo mezzo potente di diminuire il lavoro dell'uomo, si cambia tosto in mezzo d'aumentare il numero dei salariati; esso curva tutti i membri d'una famiglia, senza distinzione d'età e di sesso, sotto il bastone del capitale. Il lavoro forzato per il capitale usurpa il posto dei giuochi d'infanzia e del lavoro libero per il mantenimento della famiglia; ed il sostegno economico del morale della famiglia era appunto questo lavoro domestico.
      Il valore della forza lavoro era determinato dalle spese di mantenimento dell'operaio e della sua famiglia. Gettando la famiglia sul mercato, distribuendo così sopra diverse forze il valore d'una sola, la macchina, la deprezza. Può essere che le quattro forze, per esempio, che una famiglia operaia vende ora, le diano più che altra volta dava la sola forza del suo capo; ma nello stesso tempo quattro giornate di lavoro ne hanno sostituita una sola, ed il prezzo è ribassato in proporzione all'eccesso del sopralavoro di quattro sul sopralavoro d'uno solo.
      Quattro persone devono ora fornire non solamente lavoro, ma ancora sopralavoro al capitale, onde possa vivere una sola famiglia. Gli è così che la macchina, aumentando la materia umana sfruttabile, eleva nel medesimo tempo il grado di sfruttamento."
      L'impiego capitalista del meccanismo altera fondamentalmente il contratto, la cui prima condizione era che capitalista e operaio dovessero presentarsi in faccia l'uno dell'altro come persone libere, mercanti tutti e due, l'uno possessore di denaro o di mezzi di produzione, l'altro possessore di forza lavoro.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112

   





Lavoro