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      E, come dice Federico Engels(12), in caso di conflitto coi suoi operai egli getta loro in faccia queste parole sdegnose:
      Gli operai di fabbrica farebbero molto bene a ricordarsi che il loro lavoro è dei più inferiori; che non ve n'ha un altro più facile ad imparare e che sia meglio pagato, vista la sua qualità, poiché basta il menomo tempo ed il menomo insegnamento per acquistare in esso tutta l'abilità voluta. Le macchine del padrone rappresentano infatti una parte ben più importante nella produzione, che il lavoro e l'abilità dell'operaio, che reclamano solamente una educazione di sei mesi, e che un semplice contadino può imparare"."
      La subordinazione tecnica dell'operaio all'andamento uniforme del mezzo di lavoro e la composizione particolare del lavoratore collettivo con individui dei due sessi e di ogni età, creano una disciplina di caserma perfettamente elaborata nel regime della fabbrica. Là, il così detto lavoro di sorveglianza e la divisione degli operai in semplici soldati e sott'ufficiali industriali sono spinti al loro ultimo grado di sviluppo.
      Ure, il decantatore della fabbrica, dice: "La principale difficoltà non consisteva tanto nella invenzione di un meccanismo automatico..., la difficoltà consisteva specialmente nella disciplina, necessaria per far rinunziare agli uomini le loro abitudini irregolari nel lavoro, e identificarli colla regolarità invariabile del grande automa. Inventare e mettere in vigore con successo un codice di disciplina manifatturiera conveniente ai bisogni ed alla celerità del sistema automatico, ecco un'intrapresa degna di Ercole"."


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112

   





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