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      Accusato di rottura di contratto, è condannato a due mesi di prigione. (Se il fabbricante viola lui il contratto, non può essere che tradotto innanzi ai tribunali civili, e non rischia che un'ammenda). Compiuti i due mesi, il medesimo fabbricante gl'intima di ritornare in fabbrica, secondo l'antico contratto. L'operaio si rifiuta, allegando che egli ha purgato la sa pena. Tradotto nuovamente in giudizio, è di nuovo condannato dal tribunale, benché uno dei giudici dichiarasse pubblicamente essere una enormità giuridica, che un uomo possa venir condannato periodicamente durante tutta la sua vita, pel medesimo delitto. Questo giudizio fu pronunziato da una delle più alte Corti di giustizia di Londra."
      Il secondo caso avvenne nel Wiltshire, nel novembre 1863. Circa trenta tessitori a vapore, occupati da un certo Harrupp, fabbricante di panni, si misero in sciopero, perché il detto Harrupp, aveva la graziosa abitudine di fare una ritenuta di salario per ogni ritardo del mattino. Egli riteneva dodici soldi per due minuti, uno scellino (ventiquattro soldi) per tre minuti e uno scellino e mezzo per dieci minuti. Ciò fa dodici lire e un quinto di centesimo per ora, 112,50 per giorno, mentre che il salario, in media, non sorpassava mai dodici o quattordici lire per settimana. Harrupp aveva appostato un ragazzo per suonare l'ora della fabbrica; il che questi faceva talvolta prima delle sei del mattino; e tosto aveva finito, le porte erano chiuse, e tutti gli operai che si trovavano fuori subivano una ammenda.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112

   





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