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      Ecco l'origine dell'accumulazione primitiva nell'antichità. Veniamo ora al medio evo.
      In questa seconda epoca della storia, altro non troviamo che invasioni di popoli nei paesi di altri popoli più ricchi e più favoriti dalla natura, e sempre lo stesso ritornello di stragi, rapine, incendi, eccetera. Tutto ciò che è dei vinti diventa la proprietà dei vincitori, con la sola differenza che i superstiti non sono fatti più schiavi, come nella epoca antica, ma servi, e passano con la terra, alla quale sono attaccati, in potere dei loro signori. Nemmeno nel medio evo dunque troviamo la menoma traccia dell'idillica laboriosità, sobrietà ed economia decantata da una certa dottrina borghese quale origine dell'accumulazione primitiva. E notisi che il medio evo è l'epoca alla quale i più illustri nostri possessori di ricchezza possano vantarsi di far ascendere la loro origine. Ma veniamo finalmente all'epoca moderna.
      La rivoluzione borghese ha distrutto il feudalismo, ed ha trasmutata la servitù in salariato. Nello stesso tempo, però, essa ha tolto al lavoratore i pochi mezzi di esistenza, che lo stato di servitù gli assicurava. Il servo, benché dovesse lavorare la maggior parte del suo tempo per il suo signore, pure si aveva un pezzo di terra con i mezzi e il tempo di coltivarla, per campare la sua vita. La borghesia ha distrutto tutto ciò, e del servo ha fatto un libero (?) lavoratore, il quale non ha altra scelta che, o farsi sfruttare nel modo che abbiamo già visto, dal primo capitalista che gli capita, o morire di fame.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112