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      Scendiamo ora ai particolari. Apriamo la storia di un popolo, e vediamo com'è avvenuta l'espropriazione delle popolazioni agricole, e la formazione di quelle masse operaie, destinate a fornire la loro forza di lavoro alle industrie moderne. Prenderemo, secondo il solito, la storia d'Inghilterra, perché se l'Inghilterra è il paese, dove più che altrove è sviluppata la malattia che noi studiamo, è dessa che potrà offrirci sempre il campo più adatto per le nostre osservazioni pratiche.
      In Inghilterra, il servaggio era scomparso di fatto verso la fine del XIV secolo. L'immensa maggioranza della popolazione si componeva allora, e più interamente ancora al XV secolo, di contadini liberi, che coltivavano le loro proprie terre, qualunque fosse il titolo feudale sul quale poggiavano il loro diritto di possesso. Nei grandi domini signorili l'antico balì, servo lui stesso, aveva ceduto il posto al fattore indipendente. I salariati rurali erano in parte contadini (che, durante il tempo lasciato loro libero dalla cultura dei loro campi, prendevano servizio presso i grandi proprietari), in parte una classe particolare e poco numerosa di giornalieri. Questi stessi erano pure, in una certa misura, coltivatori per proprio conto, perché, oltre del salario, si faceva loro concessione di campi almeno di 4 acri, con case di campagna; dippiù, essi partecipavano, insieme con i contadini propriamente detti, all'usufrutto dei beni comunali, dove facevano pascere il loro bestiame, e si provvedevano di legna, di torba, eccetera, per riscaldarsi.


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Compendio del Capitale
di Carlo Cafiero
pagine 112

   





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