Il loro salario non basta più ai primi bisogni della vitaegli dice.
Al XIX secolo, si è perduto perfino il ricordo del legarne intimo, che univa il coltivatore al suolo comunale. Il popolo delle campagne, per esempio, ha mai ottenuto un quattrino d'indennità per i 3 511 770 acri, che gli sono stati strappati, dal 1801 al 1831, e che i proprietari si sono regalati a vicenda con le leggi di chiusura?"(32)
Gli ultimi espedienti di grande importanza storica, per espropriare i lavoratori delle campagne, bisogna propriamente guardarli nell'alta Scozia, dove essi ebbero la più feroce applicazione. "Giorgio Ensor, in un libro pubblicato nel 1818, dice: "I Grandi di Scozia hanno espropriate famiglie, come se si fosse trattato di sarchiare cattive erbe; essi hanno trattati i villaggi e i loro abitanti, come gli indiani, ebbri di vendetta, trattano le bestie feroci e le loro tane. Un uomo è venduto per un vello di pecora, per un cosciotto di montone e per meno ancora... Al tempo dell'invasione della Cina settentrionale, il Gran Consiglio dei Mongoli discusse se bisognava estirpare dal paese tutti gli abitanti e convertirlo in un vasto pascolo. Molti proprietari scozzesi hanno messo questo disegno in esecuzione nel loro proprio paese, contro i loro propri compatrioti"."
Ma a ciascun signore bisogna rendere il dovuto onore. L'iniziativa più mongolica fu presa dalla duchessa di Sutherland. Questa donna, formata da una buona scuola, non appena ebbe prese le redini dell'amministrazione, ricorse ai grandi mezzi, e convertì in pascolo tutta una contea, la cui popolazione, in grazia a esperimenti analoghi, ma fatti in proporzioni più piccole, si trovava già ridotta alla cifra di 15 000. Dal 1814 al 1820 questi 15 000 individui, che formavano circa 3000 famiglie, furono sistematicamente espulsi.
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