Oggi ne abbiamo parec-
chi di questi compassi, fra i quali è molto usato quello del Broca. Allo stesso scopo serve anche
il quadro a massima, che è una cornice quadrata di legno, due lati opposti della quale sono gra-
duati e che ha una trasversa, la quale si muove a scorsoio su questi lati graduati.
Non è raro di rinvenire dei cranii naturalmente deformati, prescindendo qui da quelli che
sono stati deformati ad arte. Una deformazione molto nota l'abbiamo nel cranio scafoideo, il
quale è estremamente stretto e lungo, o conformato a navicella. In questi cranii è obliterata la
sutura sagittale, e confermasi in tali casi l'asserzione del Virchow, che cioè per la sinostosi di
una sutura lo sviluppo del cranio si arresta in una direzione perpendicolare a quella della sutura
che si è chiusa e avviene per compenso un maggiore sviluppo del cranio nel senso della dire-
zione della sutura ossificata. Una forma diversa dalla precedente presenta il cranio ossicefalo, il
quale è corto e largo, ed oltre ciò assai alto, di modo che in qualche caso assume l'aspetto di pa-
ne di zuccaro. Nell'ossario di San Martino esiste il cranio di un giovane soldato, nel quale la su-
tura coronale è completamente sinostosata, che è conformato a pane di zuccaro, ed in cui l'indi-
ce cefalico è di 99,33 e l'indice verticale di 87,41.
Alcuni cranii chiamansi plagiocefali od ovalari obbliqui. Le bozze frontali e le parietali
costituiscono i quattro angoli di un trapezio che nei cranii normali è simmetrico, e che invece è
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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano 1888
pagine 204 |
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Broca Virchow San Martino
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