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      te, cosė che rappresentano dei disegni od anche delle lettere. Il tatuaggio č quasi universale
      presso i selvaggi. In alcuni casi, ciascun individuo segue la propria fantasia; in altri ogni tribų
      ha il suo disegno speciale (vedi fig. 6). Cosė nell'Africa meridionale i Nyambanas si distinguono
      per una fila di bottoni o verruche della grossezza di un pisello circa, la quale si estende dalla
      parte superiore della fronte alla punta del naso. Presso i Cafri Bachapin quelli che si sono di-
      stinti in un combattimento, hanno il diritto di portare una lunga cicatrice sulla coscia, la quale č
      resa indelebile e di colore azzurro col fregare della cenere sulla ferita ancora fresca. Il distintivo
      della tribų di Bunns dell'Africa sono tre cicatrici che partono dalla sommitā della testa e discen-
      dono sulla faccia verso la bocca; per renderle molto evidenti, dopo fatto il taglio, si asporta un
      lembo di pelle o si copre la ferita con olio di palma e cenere.
     
     
      Fig. 6. - Negro del Mozambico colla faccia tatuata.
     
      Talvolta il tatuaggio viene eseguito in modo diverso nei due sessi. Cosė presso gli Ostiac-
      chi le donne si tatuano il disopra delle mani, l'avambraccio ed il davanti della gamba; mentre gli
      uomini s'imprimono soltanto la propria marca sulle giunture delle mani. Presso i Tuschi le don-
      ne si fanno col tatuaggio delle linee divergenti sul mento; mentre gli uomini non s'imprimono
      dei segni permanenti sulla faccia che per ricordare un atto particolare di coraggio od un succes-
      so straordinario conseguito in guerra od alla caccia.


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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano
1888 pagine 204

   





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