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      Così la capacità craniana dell'uomo nor-
      male supera sempre i 1000 centimetri cubici, mentre nelle scimie non raggiunge mai questa ci-
      fra, e generalmente non supera quella di 500 centimetri cubici. Inoltre il cervello umano, quan-
      tunque concordi essenzialmente con quello delle scimie, ha nondimeno alcuni caratteri suoi
      propri. Si aggiunga ancora che la specie umana è cosmopolita e seppe quindi adattarsi ai climi i
      più differenti. E finalmente si consideri che l'uomo parla ed ha facoltà psichiche assai più eleva-
      te che quelle di ogni altro animale.
     
     
      XI.
     
      Classificazione delle razze umane.
     
      Tutti i tentativi fatti fino ad oggi per conseguire una buona classificazione delle razze u-
      mane, possono dirsi falliti, e non è difficile di farsi un'idea della difficoltà dell'impresa. Le no-
      stre cognizioni sui diversi popoli della terra non sono tanto complete quanto all'uopo sarebbe
      necessario, poichè due interi continenti, l'Africa e l'Australia, e molto isole del Pacifico sono
      poco conosciute nei riguardi antropologico ed etnografico. Di più, noi ci troviamo davanti ad
      una specie la più moltiforme che si possa immaginare, con limiti poco decisi fra varietà e varie-
      tà in seguito agli incroci avvenuti nei secoli passati e quelli che avvengono sotto i nostri occhi.
      Dove due varietà o razze vengono fra di loro in immediato contatto, là l'incrocio agisce in ma-
      niera da modificarle ambedue e da avviare la formazione di una nuova razza, aiutato da una
      lunga sequela di altre cause che agiscono sulla discendenza meticcia.


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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano
1888 pagine 204

   





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