Una gla-
bella forte e bene staccata è uno dei più sicuri caratteri del cranio adulto maschile, essendo essa
debole o mancante nel cranio femminile.
Quanto alle arcate sopracigliari, il Mantegazza sostiene, in seguito a molto osservazioni,
che il grande loro sviluppo è il carattere più costante del cranio maschile e che da solo può ba-
stare ad assegnare il sesso ad un teschio, con grande approssimazione al vero assoluto.
3.° Le linee curve occipitali, le linee temporali e tutte quelle che servono di attacco ai
muscoli, sono più sviluppate nel maschio che nella femmina. A questo carattere s'associano di
solito, ma non costantemente, i seguenti: il tubercolo occipitale esterno è più pronunciato nel-
l'uomo che nella donna; in esso le apofisi mustoidee sono più forti, e la sutura sagittale è più
sovente accompagnata da una cresta.
4.° Il cranio femminile ha più sviluppate e meglio circoscritte le gobbe frontali e le pa-
rietali, avvicinandosi in ciò, come in altri caratteri, al cranio del fanciullo.
5.° Il profilo del cranio femminile presenta due angoli, coi quali il vertice piatto finisce
sul davanti nella fronte e sul di dietro nell'occipite; nell'uomo invece questo profilo è più omo-
geneo e forma un arco continuo o subcontinuo. Questo carattere del profilo femminile fu rico-
nosciuto anche dagli artisti greci, che lo scolpirono nel marmo e lo fissarono col pennello, e
trova una spiegazione nel fatto, che nella donna la vôlta del cranio predomina sulla base di esso
più che nell'uomo.
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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano 1888
pagine 204 |
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Mantegazza
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