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      rà conoscenza delle malattie cui soggiacquero. È sopratutto ovvia la persuasione, che sieno ere-
      ditarie la malattie dell'apparato respiratorio (per es. la tisi) e quelle del sistema nervoso (per es.
      la pazzia, l'epilessia). Il medico, al letto del malato, non trascura mai di informarsi delle malat-
      tie, cui furono soggetti gli ascendenti del paziente.
      È stato osservato che possono trasmettersi tutte le malattie dell'occhio, e perfino i più pic-
      coli difetti, le più leggere particolarità. Così si trasmettono la cataratta e la disposizione alla
      miopia; se ambedue i genitori sono miopi, si aumenta la tendenza ereditaria, ed i fanciulli di-
      ventano miopi più presto e più fortemente dei loro genitori. È ereditario anche lo strabismo; co-
      sì nella famiglia Montmorency era ereditario un modo particolare di guardare. Si è trovato re-
      centemente che il daltonismo, o la incapacità di distinguere i colori, è più diffuso di quello che
      si credeva, e che questo difetto viene ereditato. La cecità diurna, o vista imperfetta in una luce
      viva, è ereditaria quanto la cecità notturna o incapacità di vedere tranne a luce intensa; di que-
      st'ultimo difetto si conosce un caso, in cui, nel corso di sei generazioni, ne furono colpiti venti-
      cinque membri d'una stessa famiglia. Molti individui hanno duo o tre peli delle sopracciglia più
      lunghi degli altri, e questa particolarità, di sì lieve importanza, può mantenersi in parecchie ge-
      nerazioni. Si conoscono esempi di genitori e figli che aveano le palpebre pendenti a tal punto,


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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano
1888 pagine 204

   





Montmorency