Nel maggior numero dei casi essa è sottintesa, poichè se non
sussistesse, il figlio non giungerebbe mai a somigliare al padre. Ma noi ci accorgiamo della di
lei esistenza solo quando si tratta di caratteri non specifici, nè di razza, ma individuali, ad e-
sempio nel caso in cui il padre ed il figlio hanno un neo od una macchia della pelle nella stessa
regione del corpo, od una ciocca di capelli bianchi nello stesso punto della chioma.
2. I caratteri appariscono nei figli in quella stessa età, in cui sono apparsi negli antena-
ti. Le malattie ci forniscono numerosi esempi di questa legge. In alcuni casi ciò deve avvenire,
quando, ad esempio, trattasi dell'apparsa dei caratteri sessuali secondarii, come sono la barba
dell'uomo, le corna del cervo, lo sprone del gallo, ed altri simili. Nelle piante noi vediamo l'uva
di una data qualità maturare sempre alla stessa epoca. Finchè si tratta di padre e figlio, possiamo
ammettere che i caratteri appariscano alla stessa epoca, perchè la differenza è insensibile. V'ha
peraltro una tendenza ad anticipare l'epoca nei discendenti, la quale differenza riesce notevole
ed importante quando si tratta di discendenti che sono separati dal loro progenitore per mezzo
di una lunga serio di generazioni.
3. I caratteri appariscono nei figli tanto più fedelmente, quanto più sono antichi. Le
mutilazioni, come abbiamo detto, non sogliono trasmettersi; ed i caratteri congeniti individuali
sono meno fedeli degli specifici, questi meno dei generici, ecc. Con altre parole: quanto più un
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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano 1888
pagine 204 |
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