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      Il De Mortillet ha dato recentemente a questo que-
      sito risposta negativa. Tale modo di vedere può essere sorretto da argomenti paleontologici ed
      antropologici. È noto infatti che nessuna specie di mammifero oggi vivente è tanto antica da ri-
      salire all'epoca terziaria, e non v'ha nessuna ragione per ritenere che l'uomo faccia eccezione al-
      la regola; d'altra parte, se si esaminano i pochi avanzi umani venuti a noi da età remote, vi si
      trovano degli incontestabili caratteri di inferiorità, i quali accennano ad organismi nel loro in-
      sieme diversi dalle attuali forme più elevate della specie umana e piuttosto affini alle forme in-
      feriori della medesima. Il predetto autore ha quindi istituito per l'uomo terziario il genere Pithe-
      canthropus (uomo scimia), al quale riferisce parecchie specie di quei tempi antichi.
      ETÀ ARCHEOLITICA. - L'uso della pietra si protrasse anche durante una parte dell'epo-
      ca quaternaria; ma in quest'epoca sopravvenne un fenomeno, di cui giova tener conto. Il clima
      europeo, che durante i tempi terziarii era mite, subì un abbassamento straordinario di tempera-
      tura, così che i nostri paesi furono in gran parte coperti di ghiaccio, e si ebbe quel periodo che i
      geologi chiamano glaciale e che fu di lunga durata. La temperatura bassa di questo periodo co-
      strinse l'uomo a migrare da nord a sud, e fu allora che l'Europa meridionale venne invasa da
      genti somiglianti pei loro caratteri fisici ai Samojedi, agli Scandinavi e ad altri attuali abitanti
      dei paesi freddi, ed alcuni animali a ritirarsi verso il sud.


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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano
1888 pagine 204

   





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