sistere all'azione distruggitrice del tempo. Gli avanzi pervenuti sino a noi sono parti di schele-
tro, fra cui i cranii o frammenti di essi destano il massimo nostro interesse. Fra i molti, che si
conoscono, ne citeremo alcuni in via di esempio.
Fig. 23. - Cranio di Neanderthal.
CRANIO DEL NEANDERTHAL (vedi fig. 23). - Nel Neanderthal esiste in una parete
quasi verticale una piccola caverna, 60 piedi sopra il fondo della valle, 100 piedi sotto un alti-
piano, e dai 100 ai 110 piedi discosta dal torrente Düssel. Essa guarda verso settentrione; a lei
dinanzi trovasi uno stretto terrazzo; la medesima č congiunta coll'altipiano sovrastante per mez-
zo di una fessura obbliqua. Sul fondo della caverna vedesi uno strato marnoso che č riferito al-
l'epoca quaternaria, nel quale si rinvennero delle ossa umane, tra cui un frammento di cranio.
Questo cranio ha tali caratteri di inferioritā, che quando fu mostrato, nel 1857, agli scienziati
raccolti a Bonn, fu sollevato il dubbio che appartenesse ad un uomo. Il cranio in discorso č do-
licocefalo; le arcate sopracigliari sono straordinariamente sviluppate e si toccano nella linea
mediana; la fronte č stretta, bassa, fuggente; tutte le ossa sono estremamente grosse. L'angolo
facciale secondo alcuni č di 56, secondo altri di 64 a 67 gradi; la capacitā del cranio intero č va-
lutata a 1230 cent. cubici, che č la capacitā media riscontrata nei cranii degli Ottentoti e degli
abitanti la Polinesia. La maggioranza degli anatomici ammette che questo cranio ci presenti un
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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano 1888
pagine 204 |
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