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      speleo e di altri animali estinti. Anch'esso è dolicocefalo ed ha fronte bassa, fuggente, stretta e
      poco convessa. Quantunque questo cranio sia più perfetto che quello di Neanderthal, pure non
      lo si può considerare come appartenente ad un individuo molto intelligente. L'uomo di Engis
      era abitatore delle caverne, avea una statura mediocre, e adoperava per armi ed utensili gli
      strumenti di pietra che non sapeva dirozzare.
      CRANIO DEL LIRI. - Esso appartiene ad una delle più antiche epoche dell'umanità, ed
      ha una capacità di 1306 cent. cub. Convertendo i 1306 centimetri cubici della capacità craniale
      in sostanza cerebrale, del peso specifico conosciuto di 1040, si ottiene per questo teschio un
      cervello del peso di 1358 grammi, al quale deducendo il 15 per cento che è la tara del peso della
      dura madre, de' fluidi delle membrane e dei ventricoli, e del sangue contenuto nei vasi, rimane
      il peso netto del cervello di 1166 grammi. Il cervello è adunque piccolo, e raggiunge appena il
      peso medio del cervello della donna italiana di oggidì. Lo studio dei cranii dell'epoca della pie-
      tra finora rinvenuti in Italia ha condotto alla conclusione, che la loro capacità interna è inferiore
      a quella de' cranii italici delle epoche posteriori.
      CRANIO ANTICO DI GIBILTERRA. - Trattasi di un cranio antichissimo, senza che si pos-
      sa esattamente stabilire l'epoca a cui rimonta. Esso presenta parecchi caratteri degni della nostra
      attenzione. Sono i seguenti:
      1.° Il cranio è fortemente dolicocefalo;
      2.° Esso è poco voluminoso;


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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano
1888 pagine 204

   





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