stessa guisa che la ghiandola pituitaria del cervello umano non è che una branchia trasformata.
Come ogni altro mammifero, così anche l'uomo trae origine da un uovo, ossia da un mi-
nutissimo sacco, il quale contiene una certa quantità di materia nutritiva, che è il tuorlo. La
formazione dell'embrione nell'uovo incomincia con un fenomeno che chiamasi di segmentazio-
ne o solcamento, pel quale il tuorlo si divide dapprima in due sfere, ciascuna di queste in due
altre, e così via via fino alla trasformazione del tuorlo in una grande quantità di piccole sfere, di
cui ciascuna riceve in seguito la propria membrana. In tale modo la natura raggiunge lo stesso
risultato, al quale arriva un artefice nelle sue operazioni per fabbricare dei mattoni. Essa prende
la informe materia plastica del tuorlo e la divide in masse dello stesso volume, atte a fabbricare
ogni parte dell'edifizio vivente.
Ben tosto avviene un altro fenomeno. Le predette cellule si ritirano verso la periferia, ac-
costandosi alla faccia interna della membrana dell'uovo, si accumulano le une presso le altre, si
rendono poliedriche per effetto della pressione, e costituiscono un secondo involucro dell'uovo,
che chiamasi blastoderma. Poco dopo una porzione circolare di quest'involucro si rende più o-
scura per maggiore accumulazione di cellule, e in appresso si fa ellittica e chiara lungo la linea
mediana. Lungo questa linea apparisce dunque un solco o una gronda, che dicesi gronda primi-
tiva e che rappresenta i primi lineamenti dell'asse cerebro-spinale.
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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano 1888
pagine 204 |
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