Pagina (196/204)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      non potrà guadagnarvi. Se, al contrario, si ammette il lento e progressivo sviluppo dell'uomo, e
      con ciò la sua discendenza da uno stipite umile ed imperfetto, la supremazia nella natura da noi
      raggiunta si presenterà, almeno in parte, come il risultato dei nostri lavori e delle nostre lotte; le
      perfezioni saranno merito nostro, mentre l'oscura origine sarà giusta scusa delle nostre imperfe-
      zioni e dei nostri errori.
      Si asserisce che la credenza nella unità della origine dell'uomo e degli animali conduca
      seco lo imbestiare e il degradare l'uomo stesso. Ma cotesti non sono che argomenti rettorici su-
      perficiali. Si può egli dire che il poeta, il filosofo e l'artista, che col genio costituisce una gloria
      della sua epoca, sia decaduto dall'alta sua posizione per la probabilità storica, per non dire cer-
      tezza, che egli è un discendente diretto di qualche selvaggio nudo e brutale l'intelligenza del
      quale bastava appena a renderlo un poco più astuto della volpe, e un poco più terribile della ti-
      gre? Oppure è egli forzato di camminare a quattro gambe, perchè sta il fatto, completamente
      fuori di ogni dubbio, che una volta egli era un uovo, nel quale non si poteva minimamente di-
      scernere differenza alcuna da quello di un quadrupede? Coloro che riflettono, smesso ogni pre-
      giudizio tradizionale, troveranno nella umile origine dell'uomo la miglior prova di fatto dello
      splendore delle sue attuali prerogative, e discerneranno in questo lungo cammino a traverso il
      passato, un fondamento ragionevole per credere alla realizzazione di un più nobile avvenire.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano
1888 pagine 204