I sostenitori della creazione diretta dell'uomo asseriscono anche che le opposte idee sov-
vertono la morale e mettono a repentaglio l'attuale ordine di cose. Ma non si può sostenere con
serietà, che l'uomo onesto cesserebbe di condurre una vita esemplare, quando sapesse che non
fu creato direttamente, ma discende da una specie animale; nè una madre crederà vile il suo
amore verso i figli, perchè lo possiedono anche i bruti.
La morale è indipendente dal nostro passato. Da secoli si racconta ai fanciulli che l'uomo
è impastato di creta, ed ogni anno i credenti si sentono rammentare che sono polvere e che alla
polvere ritorneranno; nondimeno colla civiltà è progredita anche la moralità.
Colle obbiezioni succitate la questione è spostata, perchè a noi interessa di conoscere le
origini dell'umanità, e non di conoscere le conseguenze dell'una o dell'altra teoria. Noi abbiamo
piena fiducia nella verità, e siamo convinti che essa non può portare all'umanità funeste conse-
guenze.
Lo studio della questione sarebbe del resto a miglior punto, se l'ambizione dell'uomo non
facesse ogni sforzo per chiuderci gli occhi alla luce dei fatti. L'uomo crede di dover esigere per
sè solo un atto creativo, ed è anzi da stupire, come questa ambizione non lo spinga più oltre e
non lo conduca ad ammettere più che una eccezione, facendolo considerare i protagonisti di tut-
te le maggiori epopee come creati con altrettanti atti speciali. Questa esigenza è tanto forte, che
l'uomo cerca di illudersi anche a costo di continue inconseguenze.
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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano 1888
pagine 204 |
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