Egli ammette volontieri una
parentela fra due persone che tra loro si somigliano e riconosce spesso, senza precedente pre-
sentazione, il figlio o fratello di un suo conoscente; ma ogniqualvolta la somiglianza si fa mino-
re, invece di ammettere una parentela più lontana ed una più ampia variazione, ricorre ad un at-
to creativo speciale, appoggiandosi a quel canone antico che ad ogni specie assegna un limite di
variazione.
Considerando le due ipotesi sopra esposte in modo affatto generale, conviene ammettere,
che la prima di esse non risolve il quesito, ma lo soffoca con una risposta mistica. Alla doman-
da, come l'uomo sia apparso sulla terra, si risponde: Dio l'ha creato. Ma non è difficile com-
prendere che in tale guisa il nodo gordiano è tagliato, ma non sciolto. Se noi domandassimo ad
un fisico una spiegazione sull'origine del lampo, ed egli ci dicesse che Dio lo produce, ben po-
chi potrebbero astenersi dal sorridere a tale risposta. Il naturalista deve dare una spiegazione na-
turale dei fatti e dei fenomeni, e non può accontentarsi di spiegazioni vaghe ed indeterminate,
come sono quelle che ammettono un continuo e diretto intervento della divinità nelle cose di
questo mondo.
Ci viene fatto il rimprovero che noi neghiamo l'esistenza di Dio. Ma quello che in realtà
sosteniamo si è, che il naturalista deve spiegare i fenomeni colle sole forze naturali senza chia-
mare in sussidio una forza soprannaturale che agisce di proprio arbitrio. Chi introduce quest'ul-
tima potenza nelle discipline naturali, toglie loro il carattere di scienze e le converte in una mi-
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Antropologia
di Giovanni Canestrini
Hoepli Milano 1888
pagine 204 |
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Dio Dio Dio
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