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      Evidentemente quest'istinto non è il più perfetto; la buona natura s'è forse dimenticata di fornire all'animale una memoria più felice.
      Alquanto diversamente si conducono le arvicole o topi campagnuoli, i quali portano colla loro bocca il grano entro la tana in cui passano l'inverno. Ogni animale si forma un deposito entro la propria abitazione ed in tal guisa si assicura la vita nell'epoca della penuria. Una specie dell'Asia settentrionale presenta questo istinto in grado più elevato che i nostri topi; essa spoglia le campagne, ammucchia nella sua tana ragguardevole quantità di grano e fu perciò chiamata l'economo (Arvicola œconomus).
      Un istinto provveditore ancor più avanzato troviamo nel Criceto, in questo rosicante dell'Europa centrale e settentrionale, che potrebbe passare pel simbolo dell'egoismo. Esso non vive in pace con nessun animale, nemmeno con quelli della propria specie. Se due individui si trovano insieme, nasce un combattimento che finisce colla morte di uno tra essi; nemmeno maschio e femmina ponno stare insieme un attimo senza venire a contesa, eccettuata l'epoca in cui l'amore addolcisce quelli animi feroci. Il criceto vive da solo e sotto terra, dove ha la sua abitazione, composta di parecchi ambienti. Ordinariamente osservansi la tana internamente rivestita di paglia che serve di covile, ed il magazzino in cui trovasi ammucchiato il grano; ma talora si contano due o più granai. Nell'interno della bocca l'animale possiede delle saccoccie che ponno esser riempite di grano e che rendono possibile il portare in breve tempo grande quantità di commestibili.


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L'istinto nel regno animale
di Giovanni Canestrini
Treves Milano
1868 pagine 29

   





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