Più evidente si manifesta l'istinto protettore nella farfalla. Alcune larve prima di passare allo stato di crisalide secernono un filo con cui si appendono in posizione verticale, colla testa volta in basso; altre emettono, oltre quello, un secondo filo, che gettano attorno al loro corpo e fissano ad un oggetto, per cui la loro posizione risulta orizzontale; altre ancora scavano entro terra una cavità, che tappezzano con fili di seta.
Ma un istinto più perfetto è posseduto dal baco da seta, che ci fornisce quel prezioso materiale serico che conosciamo. Per secernere la seta, il baco ha uno speciale apparato, così detto seriterio, diviso in tre porzioni. La posteriore fornisce la materia serica, mentre la media è il serbatoio di detta materia, e secerne una seconda sostanza glutinosa che si sovrappone alla serica. La terza divisione in fine rappresenta il dotto delle glandole, entro il quale la seta si condensa e si rende atta ad essere ridotta in filo. A questi organi dobbiamo aggiungere due piccole glandole, collocate in prossimità della bocca, secernenti una sostanza cerea resinosa, che si sovrappone alle due precedenti. In tal guisa il filo, che esce da un'apposita filiera, non è semplice, ma risulta composto di tre strati concentrici, l'uno, interno, serico; l'altro, mediano, glutinoso; il terzo esterno, cereo resinoso. Con tale materiale l'insetto costruisce il bozzolo, che l'avvolge interamente, entro cui la crisalide si trasmuta in farfalla.
Fig. 2. Lo Spinarello e il suo nido.
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Spinarello
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