Zuinglio gli fece risposta che rimanesse e traducesse in italiano il nuovo Testamento, che poi farebbe stampare a Zurigo. E di qui cominciò ricambio di lettere, in una delle quali il comasco prega l'altro a dissipare al più tosto certi dubbj dei religionarj suoi: "scrivete una lettera, ma con prudenza, che sono pieni di orgoglio e d'amor proprio. Con qualche testo delle sacre carte, fate loro veduto siccome è voler di Dio che la parola sua venga predicata con semplicità e senza fronzoli e che peccano in lui coloro che, come responsi del cielo, spacciano le proprie opinioni"(10).
Nei partiti non si guarda ai mezzi, e dalle più strane vie si confida la riuscita; e il nostro frate esultò quando vide le bande di Carlo V calar in Italia col Freundsberg e col Borbone; e quei miserabili che da un capo all'altro devastarono miserrimamente l'Italia, erano da lui sperati salvatori, e a Zuinglio scriveva: "Dio ci vuol salvare; scrivete al contestabile che liberi questi popoli; alle teste rase tolga il denaro, e lo faccia distribuir al popolo che muore di fame. Poi ciascuno predichi senza paura la parola del Signore. La forza dell'anticristo è prossima al fine".
Corre una popolare tradizione che Martin Lutero predicasse in molti paesi del lago di Como, e che a Menaggio alcuni lo facessero per ispregio cader di pulpito. Del che, indispettito, voltò loro le spalle, pronunziando certi versetti d'improperio che corrono fin oggi per le bocche di quei terrazzani. Di ciò io non trovai monumento: pure la tradizione deve avere qualche fondamento(11). Ben è fuor di dubbio che Calvino, verso il 1535, visse sconosciuto alla corte di Ferrara presso la duchessa Renata di Francia, scolara sua di religione, e non pochi guadagnò. Ma poiché vennero scoperti, chi fu preso, chi scampò, chi venne messo a carceri e tormenti(12).
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