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      Questo però già ne lascia intendere ch'egli avesse qualche sentore delle macchinazioni. Ed abbia suo luogo la verità, tutti i contemporanei e il Ripamonti ed il Ballarino fanno testimonianza che la Spagna ed il Borromeo assecondassero l'impresa(39). Tutti poi i fautori del cattolicismo avevano gran protezione nella casa d'Austria: quando i Grigioni uccisero il Planta, Corrado, figlio di questo, si ricoverò al Borromeo, che sel tenne ben due anni con altri di sua parte, al giusto fine di formare un buon cattolico; ma la cosa non poteva non dare ombra ai Reti. Altre lettere poi di san Carlo, che si leggono manoscritte nell'Ambrosiana, tolgono ogni dubbio che a Milano non si conoscessero tali movimenti. Fin dal 1583 i Valtellinesi avevano richiesto il Terranova di 400 uomini, che, uniti ai terrazzani, basterebbero, sono le proprie parole di Borromeo, per levarsi in un tratto da quella obbedienza, e serrare i passi ai Grigioni, che volessero passare di qua dai monti. Il re aveva risposto si desse loro quell'aiuto, ma i ministri erano soprasseduti fin allora per vedere l'esito del negozio della lega; svanito il quale, tenterebbero questo: ed ho speranza in Dio, continua il santo, che in pochi anni si farà tanto frutto in quella valle e nei paesi tutti di qua dai monti, che si smorberà quella eretica peste.(40) E nei trattati che il santo menò a favore dei Cattolici coll'ambasciatore di Francia presso gli Svizzeri, e coi Cantoni cattolici, si mostra persuaso che pericolasse qualche non lieve disastro: sicché voleva tenersi nei contorni della Svizzera per accorrere pronto ad ogni moto di guerra.


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Il Sacro Macello di Valtellina
di Cesare Cantù
Sonzogno
1885 pagine 160

   





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