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      Ed ora crederemo noi che la M. V abbia fatto alcuni capitoli per ritornare questa mondata terra di Gessen nelle mani d'eretici perversi, i quali, siccome avevano fatto del loro paese una Babele di discordie, una Tebe di tragedie, così dal nostro avevano cacciato la quiete, la pietà e poco meno che la religione? Volete dunque si rinnovino tutti gli abomini, si cancelli quanto di santo e di cattolico fu introdotto dopo il '20, torni la nostra patria un rifugio ed un seminario di Calvinisti? Né vi ricorda quant'oro e quanto sangue abbiano sparso i vostri gloriosi antipassati per conservare pura la ss. religione? Né vi ricorda che poc'anzi, ricevendo la corona, avete giurato a Dio ottimo massimo di proteggere la fede romana, e di estirpare le eresie?
      Vi avranno forse detto che la Valtellina spetta per diritto a' Grigioni. Falso, falso giacché quella spontaneamente in torbidi giorni si strinse in lega coi Reti: e solo dopo che l'uomo inimico seminò la zizzania e l'eresia, che ha per base la ingiustizia ed è nemica de' legittimi e madre de' tirannici imperii, questi mutarono la confederazione in padronanza, e ci fecero come schiavi stare così, che non potevamo star peggio. Fu dunque non ribellione la nostra, ma un richiamo alla preziosa e imprescrittibile libertà. Però avessero pure avuto i Grigioni diritto sopra di noi: chi non sa come, per comune sentenza de'teologi non si sia nodo gordiano di suddito, di padre, di fratello così tenace, che l'eresia, come spada d'Alessandro, non lo recida?


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Il Sacro Macello di Valtellina
di Cesare Cantù
Sonzogno
1885 pagine 160

   





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