Nel Vol. XXXVIII pp. 159-160 porta una lettera che il cel. Gaspare Contarin, ambasciadore a Madrid e che fu poi cardinale, scriveva ai suoi fratelli raccontando come tre patroni di galee veneziane fossero stati colti dall'inquisizione per aver venduto una bibbia ebrea e caldea coll'esposizione di Rabin Salamon. Esso Contarin si presentò subito al S. Uffizio, "parlai lungamente, dichiarandoli il costume di Italia e di tutta la chiesa cattolica essere di admeter ogni auctor infedele, quantunque contradicesse alla fede quanto li paresse, come Averois e molti altri, perché si faria ingiuria quando non si volesse che li adversarj nostri fossero auditi et lecti".
Addusse anche altre ragioni per le quali furono rilasciati, solo con lieve penitenza. E il Contarin conchiude: "Questa inquisizione in questi regni (di Spagna) è una cosa terribilissima, né il re medesimo ha potestà sopra lei, et per li cristiani nuovi una cosa che a noi pare minima a costoro pare grande. È stato etiam dito che hanno venduto libri de Luterio, ma io nol credo".
(8) V. Missaglia, Vita del Medeghino, p. 52 e G. Batta Giovio, lettere lariane, XI.
(9) Nel poema dell'Arsilli sui poeti del suo tempo è nominato come uomo che a cercar libri aveva girato tutta Europa. Il Bossi nelle incondite giunte alla vita di Leone X del Roscoe, v 10, p. 94, non sapendo chi costui si fosse, propose di cambiarlo in Fausto Sabeo di Brescia. La famiglia Calvi fu chiara in Menaggio, e n'è il sepolcro nella chiesa maggiore.
(10) Ap. Hottinger, Hist.
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