San Giustino nell'Apologia descrive le usanze, le assemblee, i riti dei primi Cristiani. «Terminate le orazioni, al preside vien presentato del pane e una coppa di vino e acqua. Presili, egli glorifica il Padre nel nome del Figliuolo e dello Spirito Santo, e ringrazia dei doni, e i diaconi distribuiscono quel pane e quel vino e acqua. Questo cibo da noi chiamasi eucaristia, e non può assumerlo chi non creda la nostra dottrina, e non sia stato terso de' suoi peccati, e non si conduca giusta i precetti di Gesù Cristo. Imperciocchè questo non è da noi mangiato come pane e bevanda comune; ma come per la parola di Dio si è incarnato Gesù Cristo, così quel cibo, santificato per l'orazione del suo Verbo, diviene la carne e il sangue del medesimo Gesù Cristo incarnato, e diverrà carne e sangue nostro per la mutazione che accade nel cibo».
Tennero dietro que' grandi che chiamiam Santi Padri, la più splendida luce che sfolgori sul mondo, in tempo che vi si addensavano tutte le sciagure.
Più attenti ad abbatter l'errore che a dichiarar sistematicamente la verità, i Padri non ci lasciarono veruna sistematica esposizione della fede, sino a san Gregorio taumaturgo e a Cirillo vescovo di Gerusalemme. Origene dà una spiegazione metodica della dottrina rivelata, e una teologia cristiana pone come corona della scienza enciclopedica; tutto ciò nel mentre l'antica società si sfasciava. Il loro studio sarà sempre la più solida confutazione di coloro che negano o l'esistenza o la divinità di Cristo, o che attribuiscono a moderne intrusioni i dogmi e i riti più sacri.
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