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      Trascinati nel vertiginoso progresso, noi variamo ogni giorno pensamenti, convinzioni, bandiera, modo di pensare e d'operare, di nulla stabilmente convenendo; sino la beneficenza riducesi a un'istituzione civile, a soscrizioni, lotterie, amministrazione. Ma giacchè si vanta come conquista del tempo la tolleranza, vogliasi consentirla anche a chi pensa che, in tale sfasciamento, non abbiano a riuscire superflui questi Ordini; che tra l'indifferenza eretta in teoria, e i pregiudizj malevoli, e il vitupero chiassoso, e l'avido urtare di tutti contro tutti, possano svolgere e applicare le istituzioni caritatevoli, educare la classe più numerosa, non foss'altro, a sopportare una disuguaglianza, della quale non vede la ragione, non conosce i compensi; a risparmiare i gendarmi, unica salvaguardia quando è tolta la difesa morale; a pregare per coloro che li maledicono.
      Ecco per quali guise la Chiesa svolgeva il benefizio della redenzione nella società civile, adoprando continui strumenti l'autorità, la ragione, il sentimento; non usurpava, ma raccoglieva i poteri che cascavan di mano alle antiche autorità; alla violenza de' nuovi padroni opponeva la ragione, la santità, la scienza, e il diritto che avea di giovare alla plebe cristiana; ristabiliva i dogmi della responsalità personale e dell'autorità, scassinati dall'accentramento romano; mediante un potere ammesso e consentito dalle anime, costituiva una repubblica morale, dove la moltitudine non diveniva confusione perchè ridotta a unità, nè l'unità diveniva tirannide perchè era moltitudine, e la cieca sommessione era mutata in ragionevole obbedienza.


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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