DISCORSO II
PRIME ERESIE. CONSOLIDAMENTO DELLA PRIMAZIA PAPALE.
GLI ICONOCLASTI.
Il sangue dei martiri non aveva ancora finito d'irrigare la pianta immortale del cristianesimo, e già in seno a questo alcuni, come l'antico serpente, valeansi della parola per diffondere l'errore, o restringere a concetti particolari le verità generalissime enunciate dalla Chiesa, creando scismi ed eresie38. Già al tempo degli apostoli, alcuni ebraizzanti, pur riconoscendo la divina missione di Cristo, voleano conservare il mosaismo, che, come troppo ristretto e nazionale, era ripudiato dai nostri, aspiranti ad una religione universale39. San Paolo si duole delle dissensioni nella nascente Chiesa; san Pietro venne a Roma per oppugnare Simon Mago, il quale aveagli esibito denaro per ottenerne la facoltà di conferire lo Spirito Santo: onde da lui è denominata la prima e quella che sarà ultima delle eresie, la vendita delle cose spirituali. E quel santo scriveva agli Ebrei: «Pascete il gregge a voi affidato, senza sforzare, ma spontaneamente secondo Dio; non per cupidigia di lucro, ma volontariamente». E ne' canoni apostolici apocrifi ma del secolo III, è registrato: «Se alcun vescovo o prete a denaro abbia conseguito la dignità, venga deposto esso e chi l'ordinò; e dalla comunione affatto escluso, come Simon Mago da me Pietro». Ecco la colpa, ecco il castigo.
Più il cristianesimo cresceva e illustravasi, l'orgoglio s'ingegnava a trovarne qualche lato debole, e scalzarne le basi. Alcuni negavano ricisamente il Cristo, mentre, mediante il platonismo, appuravano le teoriche gentilesche.
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