Si vorrebbe da loro derivassero i Valdesi79, sopravissuti fino ad oggi, e dei quali avremo a dir molto in appresso: ma non che i loro laudatori, anche Bossuet vuole distinguerli affatto dai Catari, che inclinavano alle dottrine manichee.
Il problema che tormentò i pensatori d'ogni generazione, cioè «Come mai, sotto un Dio buono, tanti mali?» ne' primi tempi della Chiesa dai Manichei veniva sciolto trivialmente, supponendo due divinità, l'una autrice del bene, l'altra del male80. Vinti sin dai tempi di sant'Agostino, sopravvissero in Oriente, donde si propagarono all'Europa. Mescolandosi ai dogmi le leggende, favoleggiavasi esser Dio e il demonio coeterni, ed eguali in potenza. A Dio toccarono il cielo e gli angeli: al demonio la terra e le femmine. Attorno al muro, di cui Dio avea cinta la sua creazione, ronzava invidioso il demonio, e dopo centinaja di secoli accortosi d'una screpolatura in quello, mise per essa il capo, e lusingò gli angeli ad affacciarvisi, ed osservare le bellezze delle donne. Ottenne l'intento, e a frotte gli angeli ne sbucarono, e dai loro abbracciamenti vennero gli uomini, mescolanza di bene divino e di male diabolico. Iddio sdegnato sentenziò che nessuno più di quegli angeli penetrerebbe nella cerchia celeste, ma vagherebbero sulla terra, abitando corpi d'uomini e di bruti, fin al giorno del giudizio. Se non che anime elette scopersero certe formole di preghiere, certi atti, per cui le anime ottenevano di recuperare il paradiso: formole e atti custoditi appunto dalla setta de' Catari.
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